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Immagine del redattorePecoraro Roberto

MANTENERE I reni in salute.



La Società italiana di nefrologia (Sin), nel corso del congresso nazionale di Rimini, ha reso noto che in Italia ben il 10% della popolazione adulta ha un'insufficienza renale di grado più o meno serio. Questo significa che oltre due milioni di italiani hanno reni che non riescono più a fare il loro lavoro di filtro, che consiste nel trattenere le sostanze utili all'organismo e lasciar invece andare le scorie. Un compito indispensabile. Purtroppo però la maggior parte dei soggetti si accorge di avere qualche problema, quando è ormai troppo tardi - sottolinea il Corriere della Sera -, in quanto si può arrivare a perdere fino all'80% della funzionalità, prima di avere sintomi evidenti.

"Un calo progressivo della funzione renale è inevitabile con gli anni, ma sono pericolosi per questi organi la pressione alta, il diabete e l' obesità. Contro l'età non si può fare nulla, ma per evitare le altre malattie che favoriscono la malattia renale cronica sì", ha spiegato il presidente Sin, Giuliano Brunori." Per tutelare la salute dei reni, quindi, è importante avere fin dall'infanzia uno stile di vita sano.



I reni pesano circa 200 grammi l’uno. Hanno la forma di un fagiolo e, anche se li consideriamo sempre e solamente come i “depuratori” dell’organismo visto che producono l’urina, conservano ciò che ci serve ed eliminano i “rifiuti”, hanno davvero tante funzioni. Tra queste, basti pensare che attraverso il controllo della vitamina D ci aiutano a preservare le ossa (e non solo), ci proteggono dall’anemia producendo l’eritropoietina, favoriscono il controllo della pressione.



Campanelli d’allarme

Solo che i reni hanno un difetto: lavorano sempre, senza lamentarsi. Così non ci accorgiamo che qualcosa non funziona se non compaiono i primi segnali della loro inefficienza, spesso poco riconoscibili. Magari ci si sente sempre stanche – proprio per un’eventuale anemia – oppure compaiono gonfiori alle caviglie o sotto gli occhi. Per questo gli specialisti della Società Italiana di Nefrologia lanciano l’allarme.



Dieta ed esami di controllo

Arrivare presto a riconoscere che il rene non funziona significa poterlo aiutare al meglio, soprattutto con un giusto stile di vita (attenzione al sovrappeso, regolare attività fisica ed alimentazione mediterranea con largo spazio alle proteine vegetali e controllo del sale e dell’eccesso proteico) e con i farmaci se lo specialista li ritiene necessari. Proprio sul sale, peraltro, c’è da fare una riflessione: secondo Giuliano Brunori, presidente della società Italiana di Nefrologia, un solo panino da cento grammi (a meno che non si scelga un pane particolare) può arrivare a dare il 40 per cento del fabbisogno di sodio necessario all’organismo.

Per questo occorre controllare la salute dei reni e basta davvero poco: un esame urine per verificare la presenza di albumina e (se il rene non la trattiene sta soffrendo) ed un semplice esame del sangue, la creatininemia, con successiva stima del valore della filtrazione glomerulare, principale parametro indicativo del funzionamento dei reni. “L’approccio più corretto per cercare di contrastare la malattia renale cronica – spiega Giuliano Brunori, Presidente Sin – è quello non di “attendere” i pazienti in ospedale ma di andarli a “cercare” nella popolazione, e soprattutto nei soggetti a rischio. In quest’ottica un aiuto determinante può arrivare dal fatto che i test per la diagnosi della patologia sono ampiamente disponibili, facili ed economici e che è noto l’identikit dei soggetti a rischio di insufficienza renale cronica: sono i diabetici, gli ipertesi, gli obesi, le persone con dislipidemie ed in generale gli over 65. Tutti soggetti che dovrebbero controllare la funzione renale almeno una volta all’anno.”



REGOLE D’ORO

Ecco, dunque, dagli esperti alcune regole d’oro per mantenere in salute i reni:


Praticare attività fisica in maniera regolare aiuta a controllare la pressione arteriosa e perciò a ridurre il rischio di malattia renale.

Sottoporsi a regolari check-up per la glicemia e la pressione. La pressione alta è dannosa per i reni specie quando è associata ad altri fattori come il diabete, il colesterolo elevato e le malattie cardio-vascolari.

Mangiare sano e controllare il peso. È bene previlegiare una dieta a base di cibi vegetali, come la dieta mediterranea, che riducono l’acidità dell’urina e quindi il carico di lavoro per il rene, apportando poche calorie e molte vitamine antiossidanti. Consumare ad ogni pasto cereali comuni e integrali; includere nella dieta almeno 2 volte la settimana legumi (ceci, fagioli, fave, lenticchie, lupini, piselli, soia) e pesce; ridurre la frequenza settimanale di alimenti che contengono proteine, specie di origine animale (carne, affettati, uova, formaggi e latticini) ed eliminare il grasso visibile; utilizzare l’olio extravergine di oliva, moderando le quantità e aggiungendolo, quando possibile, a crudo.

Ridurre il sale, specie quello aggiunto e sostituirlo con aromi e spezie.

Bere in abbondanza, circa due litri di acqua al giorno. Questa quantità può variare in relazione al sesso, all’esercizio fisico, al clima, alle condizioni di salute, alla gravidanza e all'allattamento. Sì anche tisane e tè preparati in casa e non zuccherati, no a bibite o succhi di frutta che apportano zuccheri (e calorie) non necessari e possono contenere additivi (fosfati o potassio) nocivi per le reni.

Non fumare. Il fumo aumenta la pressione del sangue e accelera l’invecchiamento dei vasi ostacolando la circolazione. Inoltre il fumo può aumentare il rischio di cancro del rene in quanto le sostanze contenute nel tabacco vengono eliminate attraverso le urine.

Evitare l’uso abituale di farmaci non indicati dal medico, in particolare quelli per mal di testa, dolori ossei o articolari.



5 alimenti perfetti per i reni


è un potente antibatterico, incredibilmente curativo che aiuta in maniera incredibile i reni.




2.LA cipolla

Insieme all’aglio, anche la cipolla è un alimento amico di questi importanti organi dal momento che ha un effetto antireumatico, diuretico e riduce il livello del colesterolo nocivo per l’organismo. 




3. I peperoni

sono ricchi di fibre, vitamina A, C e B6, oltre a contenere dosi importanti di acido folico. Sono particolarmente adatti a una dieta mirata a sostenere i reni in quanto contengono abbastanza licopene ma non troppo potassio, elemento nutritivo che affatica un po’ i reni.




4. FAGIOLI AZUKI

Se si osserva bene la forma dei fagioli azuki si vede quanto somiglino a dei reni in miniatura e, secondo anche la Teoria delle Segnature di Paracelso, in essi presentano il segno di quanto vitali siano per la funzione di questi organi. In effetti i fagioli azuki sono degli straordinari alimenti depurativi e lo stesso effetto ha il consumo della loro acqua di cottura (1 bicchiere al giorno per 4 giorni alla settimana). 



5. VITAMINA C

La vitamina C è un’alleata straordinaria dei reni. Tutti gli alimenti che contengono vitamina C in quantità considerevoli svolgono sull’organismo un’attività antiossidante e disintossicante (in particolare da metalli pesanti). Questa vitamina essenziale mantiene il collagene, innalza l’energia e promuove il funzionamento delle ghiandole surrenali.

In caso di carenze, si va incontro a episodi ripetuti di sanguinolento delle gengive, possibile accumulo di metalli pesanti e affaticamento surrenale; in caso di eccesso si ha diarrea e possibili calcolosi ai reni, quindi è sempre bene muoversi alla ricerca di un equilibrio.

Oltre agli agrumi e alle fragole, anche i frutti del melograno ne contengono una quantità interessante, unitamente a manganese e fibre. Consigliate in caso di renella e calcoli renali, sono anche potenti antinfiammatori e anticancro



SCREENING PERIODICO RACCOMANDATO

Lo screening prevede la visita medica con la misurazione della pressione arteriosa, del peso corporeo e della circonferenza vita, il prelievo ematico per il calcolo della funzionalità renale con l’ MDRD formula, l’ esame delle urine con la lettura del sedimento al microscopio ed, infine, l’ecografia renale e vescicale.

E' raccomandato agli anziani ultrasessantenni, agli ipertesi e i soggetti affetti da patologie cardiovascolari, i diabetici, gli abituali assuntori di farmaci anti-infiammatori ed infine coloro che hanno una familiarità per le malattie renali.

Per prevenire le malattie renali basta poco: è raccomandato lo screening annuale con un prelievo di sangue ed un semplice esame delle urine.


Dott. Giovanni Mugnani

Responsabile UF di Nefrologia ed Emodialisi

Centro per la prevenzione e la cura delle malattie renali

Casa di Cura “ Prof. Dott. Luigi Cobellis ” Vallo della Lucania (Sa)

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